Come si affronta l'emergenza climatica nei luoghi di lavoro

Emergenza climatica

Contesto e impatto delle alte temperature sul lavoro

I cambiamenti climatici e l'aumento delle temperature, particolarmente durante la stagione estiva, rappresentano una crescente minaccia per la salute e la sicurezza dei lavoratori in numerosi settori. Risultano particolarmente esposti coloro che operano in ambiti come l'agricoltura, i trasporti, la produzione industriale, l'edilizia e i lavori stradali.

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) fornisce dati allarmanti: a livello globale, circa 2,41 miliardi di lavoratori sono esposti annualmente a temperature eccessive durante lo svolgimento delle loro attivitĂ  lavorative. Le conseguenze di questa esposizione sono significative, con approssimativamente 22,85 milioni di infortuni sul lavoro e quasi 19.000 decessi attribuibili alle alte temperature.

In Italia, l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) stima che ogni anno si verifichino oltre 4.000 infortuni correlati al caldo eccessivo. Le proiezioni indicano che questa situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi in futuro.

Quadro normativo e tutele per i lavoratori

Normativa

Il sistema giuridico italiano ha predisposto diversi strumenti normativi volti a tutelare i lavoratori da queste condizioni avverse. I principali sono:

Decreto Legislativo 81/2008: Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro impone al datore di lavoro l'obbligo di valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, inclusi quelli derivanti da agenti fisici come le temperature estreme. Questa normativa costituisce la base per l'implementazione di misure preventive e protettive.

Articolo 2087 del Codice Civile: Questa disposizione stabilisce un obbligo generale per il datore di lavoro di adottare tutte le misure necessarie a tutelare l'integritĂ  fisica e la personalitĂ  morale dei lavoratori. CiĂ² include l'adozione di misure specifiche per mitigare gli effetti delle alte temperature sul luogo di lavoro.

Circolari INAIL: Periodicamente, l'INAIL emana circolari contenenti raccomandazioni e linee guida per la prevenzione degli effetti nocivi del caldo sulla salute dei lavoratori. Queste forniscono indicazioni pratiche per datori di lavoro e lavoratori su come gestire le situazioni di rischio legate alle alte temperature.

Strumenti di sostegno: la cassa integrazione

Sostegno Cassa integrazione

In aggiunta alle misure preventive, l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha chiarito la possibilitĂ  di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria in caso di sospensione o riduzione dell'attivitĂ  lavorativa dovuta a temperature eccessive. Questa misura rappresenta un importante strumento di tutela economica per i lavoratori nei casi in cui le condizioni climatiche rendano impossibile o pericoloso lo svolgimento dell'attivitĂ  lavorativa.

Approfondimento sul Testo Unico Sicurezza e Salute sul Lavoro

Sicurezza sul lavoro

Il quadro normativo a tutela dei lavoratori esposti a temperature elevate è ampio e articolato. Oltre alle già menzionate disposizioni, è fondamentale approfondire il ruolo del Decreto Legislativo n. 81 del 2008, noto come Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

D.Lgs. 81/2008 e valutazione del rischio caldo

Il D.Lgs. 81/2008 riveste un ruolo primario nella tutela dei lavoratori, prescrivendo misure specifiche per garantire un microclima adeguato negli ambienti di lavoro. In particolare, l'articolo 28 di questo testo normativo impone al datore di lavoro l'obbligo di valutare "tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori", inclusi quelli relativi a gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari.

Fattori rilevanti nella valutazione del rischio caldo

L'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito indicazioni dettagliate sui fattori da considerare nella valutazione del rischio caldo:

Orari di lavoro, con particolare attenzione alle fasce orarie piĂ¹ critiche (14:00 - 17:00)

Mansioni specifiche, ubicazione del luogo di lavoro e dimensioni aziendali

AttivitĂ  che richiedono sforzo fisico intenso, specialmente se associate all'uso di dispositivi di protezione individuale (DPI)

Caratteristiche individuali dei lavoratori, quali etĂ  e stato di salute

Obblighi del datore di lavoro e raccomandazioni sindacali

I sindacati hanno evidenziato una serie di misure che i datori di lavoro sono tenuti ad adottare:

  • Informare i dipendenti sui comportamenti da adottare per mitigare i rischi per la salute
  • Aumentare la frequenza delle pause lavorative
  • Garantire la disponibilitĂ  di acqua potabile e sali minerali in prossimitĂ  delle postazioni di lavoro
  • Predisporre aree ombreggiate per il riposo e il recupero
  • Valutare la possibilitĂ  di rotazione dei lavoratori e l'implementazione di orari piĂ¹ flessibili
  • Ridurre le attivitĂ  nelle ore piĂ¹ calde, riprogrammandole in fasce orarie piĂ¹ fresche

Queste indicazioni trovano riscontro nel Testo Unico del 2008 e sono frequentemente ribadite dall'INPS.

Valutazione dei rischi e documento di valutazione dei rischi (DVR)

L'azienda ha l'obbligo di valutare tutti i rischi a cui i lavoratori sono esposti, inclusi quelli correlati alle patologie da calore (come colpo di calore, crampi da calore, dermatite da sudore). Ăˆ essenziale che tali valutazioni siano adeguatamente documentate nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi).

L'Ispettorato del Lavoro sottolinea l'importanza di verificare, durante le attivitĂ  ispettive, la presenza nel DVR di una specifica valutazione del rischio da calore e delle relative misure di prevenzione e protezione previste e attuate. Si raccomanda inoltre alle aziende di coinvolgere attivamente il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza in questo processo di valutazione e pianificazione.

Cassa integrazione per temperature eccessive: indicazioni INPS

INPS alte temperature

Negli ultimi anni, l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha fornito importanti chiarimenti riguardo alla possibilitĂ  di ricorrere alla cassa integrazione in caso di temperature elevate. Queste disposizioni offrono un'ulteriore tutela per i lavoratori subordinati esposti a condizioni climatiche estreme.

Soglia di temperatura e cassa integrazione

L'INPS ha stabilito che le aziende possono richiedere la cassa integrazione per i lavoratori quando le temperature superano i 35 gradi, sia reali che "percepiti". Questo è particolarmente rilevante per le attività svolte all'aperto o in luoghi non protetti dal sole.

Messaggio INPS n. 1856 del 2017

Di fondamentale importanza è il messaggio INPS n. 1856 del 2017, che chiarisce le condizioni per l'accesso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) in caso di temperature elevate. Il documento afferma:

"Le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°), che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l'utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono costituire evento che puĂ² dare titolo alla Cigo. A tal riguardo si chiarisce che possono rilevare anche le cosiddette temperature percepite, ricavabili anch'esse dai bollettini meteo, quando le stesse siano superiori alla temperatura reale. Al ricorrere delle fattispecie sopra evidenziate, pertanto, possono costituire evento che dĂ  titolo al trattamento di integrazione salariale temperature percepite superiori a 35° seppur la temperatura reale è inferiore al predetto valore."

Ulteriori chiarimenti: Messaggi INPS 2999/2022 e 2729/2023

I successivi messaggi INPS n. 2999 del 2022 e n. 2729 del 2023 hanno fornito ulteriori istruzioni operative per la gestione delle richieste di CIGO con causale "eventi meteo" (caldo eccessivo). Questi documenti ribadiscono che tale causale puĂ² essere invocata dal datore di lavoro anche in caso di sospensione o riduzione dell'attivitĂ  lavorativa.

Temperature percepite e valutazione delle condizioni di lavoro

Il messaggio n. 2999 offre importanti precisazioni riguardo alle temperature percepite:

"Si registra un elevato tasso di umiditĂ  che concorre significativamente a determinare una temperatura 'percepita' superiore a quella reale."

Inoltre, il documento sottolinea l'importanza di considerare la natura specifica del lavoro:

"Anche la tipologia di lavorazione in atto e le modalità con le quali la stessa viene svolta costituiscono un elemento di rilievo per valutare positivamente l'integrabilità della causale 'evento meteo' per temperature elevate, anche quando le stesse siano inferiori a 35° centigradi."

Queste disposizioni dimostrano un approccio flessibile e attento alle diverse situazioni lavorative, riconoscendo che l'impatto delle alte temperature puĂ² variare significativamente in base al contesto specifico di ogni attivitĂ .

Procedure e requisiti per la richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) per temperature eccessive

Procedure

Requisiti per la domanda di CIGO

Il messaggio INPS n. 2999 specifica che il datore di lavoro, nella domanda di CIGO e nella relativa relazione tecnica, deve:

Dettagliare le giornate di sospensione o riduzione dell'attivitĂ  lavorativa

Specificare il tipo di lavorazione in corso durante tali giornate

Indicare le cause, riconducibili all'eccessivo calore, che hanno comportato la sospensione o riduzione dell'attivitĂ 

Condizioni per il riconoscimento della CIGO

La cassa integrazione ordinaria è riconoscibile quando:

  • Il datore di lavoro, su indicazione del responsabile della sicurezza aziendale, dispone la sospensione o riduzione delle lavorazioni a causa di rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori
  • Le cause che hanno determinato la sospensione o riduzione non sono riconducibili al datore di lavoro o ai lavoratori stessi

AttivitĂ  di vigilanza

Come ribadito dall'Ispettorato del Lavoro nella nota n. 3783 del 2022, le attivitĂ  di vigilanza dovranno verificare quali misure di prevenzione siano state previste ed attuate dall'azienda per ridurre al minimo il rischio caldo.

Suggerimenti INAIL

L'INAIL ha suggerito la riorganizzazione dei turni di lavoro, in particolare per le imprese edili, per consentire agli operai di lavorare nelle ore piĂ¹ fresche. Alcune aziende hanno adottato orari spezzati, con inizio alle 6 del mattino, interruzione a metĂ  giornata e, ove possibile, un turno notturno.

Evoluzione normativa: dal Decreto Caldo 2023 alle nuove misure emergenziali

Decreto Caldo

Decreto Caldo 2023

Il decreto legge Caldo del luglio 2023 aveva potenziato l'accesso alla CIGO per eventi meteo in specifici settori:

  • Per i lavoratori edili e agricoli, in caso di eventi "oggettivamente non evitabili"
  • La CIGO richiesta non veniva conteggiata nel massimale previsto (52 settimane nel biennio per l'edilizia, 90 giorni all'anno per la CISOA in agricoltura)

Queste disposizioni sono rimaste in vigore fino a dicembre 2023, senza essere successivamente rinnovate o sostituite da interventi strutturali.

Nuove disposizioni agevolative (DL n. 63/2024)

Recentemente, sono state annunciate nuove disposizioni per agevolare la cassa integrazione in caso di caldo eccessivo:

  • Il DL n. 63/2024 introduce la possibilitĂ  per i datori di lavoro di accedere alla cassa integrazione ad ore oltre i limiti di durata massima previsti dalla legge, in caso di emergenza climatica
  • Questa misura è stata approvata tramite un emendamento in Commissione Industria del Senato il 1° luglio 2024

Principali caratteristiche:

  • ValiditĂ : fino al 31 dicembre 2024
  • L'integrazione salariale richiesta non verrĂ  conteggiata nei limiti ordinari:
    • 52 settimane nel biennio mobile per l'edilizia
    • 90 giorni nell'anno solare per la CISOA in agricoltura
  • Stanziamenti previsti:
    • 2 milioni di euro per i lavoratori agricoli
    • 11 milioni di euro per gli altri lavoratori

Queste misure mirano a sostenere il reddito dei lavoratori in attesa della definizione di nuove misure emergenziali, interventi legislativi o protocolli nazionali vincolanti.

Resta da valutare la disponibilitĂ  di risorse per ulteriori stanziamenti futuri e la loro eventuale entitĂ .

Proposte sindacali per una tutela piĂ¹ ampia

Sindacato

I sindacati propongono l'introduzione di disposizioni durature e universalmente applicabili, indipendentemente dalla durata del contratto o dalla sua stagionalitĂ . Le loro principali richieste includono:

Protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori

Obbligatoria e totale sospensione delle attivitĂ  lavorative in caso di mancata attuazione delle misure necessarie per affrontare le ondate di calore

Attivazione automatica degli ammortizzatori sociali al raggiungimento della temperatura massima effettiva o percepita prevista, in assenza di modifiche agli orari o all'organizzazione del lavoro

I sindacati auspicano inoltre la possibilitĂ  di sottoscrivere protocolli specifici di settore per ulteriori miglioramenti.

Posizione delle aziende

Le aziende, pur apprezzando la Cassa Integrazione Guadagni (CIG) per caldo eccessivo, richiedono:

  • Politiche di sostegno economico complementari
  • Ristori ad hoc per i datori di lavoro che affrontano ritardi e inconvenienti, nonostante gli investimenti e le spese sostenute

Iniziative regionali e locali

Regionali

In risposta all'emergenza caldo, diverse regioni e comuni hanno adottato misure specifiche:

Puglia

Un'ordinanza regionale vieta il lavoro in condizioni di esposizione continuata ai raggi solari:

  • Periodo: dalle 12:30 alle 16:00 fino al 31 agosto
  • Settori interessati: agricoltura

Valutazioni e prospettive future

Nonostante le iniziative regionali e locali, i sindacati ritengono che queste misure non siano sufficienti. Essi auspicano:

Un intervento normativo strutturale e multilaterale

L'introduzione di un obbligo generalizzato di cassa integrazione per il caldo

Queste richieste mirano a garantire una tutela piĂ¹ ampia e uniforme per tutti i lavoratori esposti a temperature eccessive, indipendentemente dalla loro localizzazione geografica o dal settore di impiego.

CdL Roberto Rossi

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