LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Introduzione al contratto collettivo di lavoro
Il contratto collettivo di lavoro è un accordo tra organizzazioni sindacali dei lavoratori e associazioni dei datori di lavoro, che stabilisce le regole e le condizioni di lavoro per un determinato settore o categoria professionale. I contratti collettivi si dividono in due livelli di contrattazione: il primo livello, che riguarda i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) e gli Accordi Interconfederali (AI), e il secondo livello, che comprende accordi a valenza territoriale o aziendale, tra cui il contratto di prossimità.
Interazione tra contratto collettivo e normativa
Le condizioni previste dai contratti collettivi devono essere migliorative rispetto a quanto stabilito dalla Costituzione, dalle fonti comunitarie e dalle leggi ed atti aventi forza di legge. Tuttavia, in alcune occasioni, il legislatore ha previsto che il contratto collettivo possa stabilire regole che derogano, sia in melius che in peius, alla disciplina legislativa. Il contratto individuale, nell'ambito dell'applicazione da parte del datore di lavoro del contratto collettivo, non può differire da quest'ultimo.
Validità del contratto collettivo
Le disposizioni previste dal contratto collettivo hanno validità diretta nei confronti delle parti iscritte alle organizzazioni di rappresentanza degli interessi datoriali e sindacali che abbiano stipulato il contratto. Se il datore di lavoro è iscritto a una di queste organizzazioni, è tenuto ad applicare il CCNL stipulato dalla propria organizzazione a tutti i lavoratori.
Primo livello di contrattazione
Il primo livello della contrattazione riguarda gli Accordi Interconfederali e i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) stipulati a livello nazionale. Gli Accordi Interconfederali sono accordi collettivi stipulati dalle confederazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori, con efficacia intersettoriale. Il CCNL è finalizzato a regolare i rapporti di lavoro già in atto o che possano venire a costituirsi in un determinato settore.
Secondo livello di contrattazione
I contratti collettivi di secondo livello possono essere stipulati sia a livello territoriale che aziendale. Le parti stipulanti sono le associazioni datoriali territoriali o il singolo datore di lavoro e le strutture territoriali delle organizzazioni sindacali che abbiano stipulato il CCNL o, anche, le rappresentanze delle medesime a livello aziendale. Le materie e gli istituti oggetto della contrattazione decentrata normalmente non coincidono con quelli stabiliti a livello nazionale, o qualora lo siano, sono tendenzialmente migliorativi.

CONTRATTO DI PROSSIMITÀ
Il contratto di prossimità rientra nella contrattazione di secondo livello e riguarda accordi a valenza territoriale o aziendale. Questo tipo di contratto permette di costituire una struttura contrattuale su misura della propria azienda, offrendo la possibilità di derogare rispetto al CCNL di riferimento.
Contratto di prossimità: un approccio flessibile e adattivo alla gestione del personale
Il contratto di prossimità rappresenta una “innovazione” nella gestione del personale dipendente delle piccole e medie aziende italiane. Si tratta di accordi collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale, volti a realizzare intese specifiche con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori, in deroga alle disposizioni normative contenute nella contrattazione collettiva nazionale di lavoro e nella legge. Questo tipo di contratto consente alle imprese di adattare le normative ai bisogni specifici della loro realtà aziendale o territoriale.
Finalità e applicazione
Le finalità perseguite dai contratti di prossimità sono tassativamente indicate dall'art. 8 del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, e riguardano obiettivi di maggiore occupazione, qualità dei contratti di lavoro, adozione di forme di partecipazione dei lavoratori, emersione del lavoro irregolare, incrementi di competitività e di salario, gestione delle crisi aziendali e occupazionali, investimenti e avvio di nuove attività.
Vantaggi per i datori di lavoro
I contratti di prossimità offrono numerosi vantaggi ai datori di lavoro, tra cui:
- Maggiore flessibilità nella gestione del personale, adattando le normative alle specifiche esigenze aziendali o territoriali.
- Possibilità di introdurre elementi di aumento dei salari direttamente connessi ad incrementi della produttività.
- Gestione delle crisi aziendali e occupazionali, evitando licenziamenti attraverso modifiche degli assetti organizzativi.
- Incentivazione degli investimenti e avvio di nuove attività, grazie a specifiche tipologie contrattuali o discipline organizzative flessibili.
Associazioni di maggior rappresentatività
I contratti di prossimità possono essere stipulati esclusivamente dalle associazioni sindacali (o loro rappresentanze sindacali operanti in azienda) dotate del grado di maggior rappresentatività in termini comparativi.
Efficacia erga omnes
I contratti di prossimità hanno efficacia generale (erga omnes) nei confronti di tutti i lavoratori interessati, a condizione che siano stati debitamente sottoscritti sulla base di un criterio maggioritario relativo alle rappresentanze sindacali.
Destinatari e applicazione
I contratti di prossimità trovano applicazione in relazione a una platea di destinatari ben determinata e non su ogni unità produttiva facente capo al medesimo datore di lavoro. Le specifiche intese hanno efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati, a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alle predette rappresentanze sindacali.
Il contratto di prossimità rappresenta un'opportunità per i datori di lavoro e i lavoratori di adattare le normative alle specifiche esigenze aziendali o territoriali, offrendo flessibilità e adattabilità nella gestione del personale.
Un istituto da maneggiare con le dovute cautele tenendo conto della stratificazione normativa che è venuta a crearsi dal D.L. n 138/2011 convertito in legge n.148/2011 in poi!
CdL Roberto Rossi